venerdì 12 dicembre 2008

Io, figlia di tante persone

17 anni.
17 anni che non si possono raccontare tutto d’un fiato. Sono cresciuta fino ad ora grazie a delle persone che in un modo o nell’altro hanno voluto aiutarmi.
Da piccola c’erano i miei genitori che mi aiutavano, mi hanno cresciuta, mi hanno accudita, ma poveri loro i problemi erano tanti forse troppi per loro. Oggi i miei ricordi vagano da una parte all’atra, mi ricordo di loro che abbracciavano nelle loro braccia, di loro che bevevano, di loro che mi portavano d’estate a giocare nei campi, di loro che dopo ogni cena litigavano….

Dopo anni di tira e molla i miei genitori scompaiono, io rimango da sola e vado a vivere in istituto. Con me molti altri ragazzi e ragazze che hanno avuto anche loro un passato pesante alle spalle e hanno poca fiducia di quello che gli può offrire il mondo. Anche stare con loro e appoggiarci a vicenda mi ha aiutato ma il tempo scorreva sterile in questo posto. Ogni giorno lo stesso tram-tram quotidiano. I maestri e tutti gli adulti che c’erano avevano una gran voglia di aiutarci ma eravamo troppi, troppi da poter gestire, troppi da poter ascoltare uno a uno, troppi da poter portare sulla retta via. Ma più eravamo e più la direttrice era contenta perché riceveva più contributi statali e la sua “baracca” poteva andare avanti bene, magari riuscendo pure a tenersi qualcosa da parte…..

Gli anni in istituto mi hanno insegnato tanto ma anche niente. Tra poco sarei uscita ma non avevo niente da fare, nessuno da cui andare. I miei genitori sono sempre attaccati alla bottiglia, i miei fratelli sono morti e i pochi parenti che ho non hanno posto per me nella mia vita.
Un giorno degli uomini mi propongo di andare in una casa. Una casa con altre ragazze, alcune sono proprio del mio istituto, le conosco.
Penso subito che sia come un altro istituto, però per ragazze un po’ più grandi. Sono titubante ma accetto, le alternative non sono poi così tante.

Questi uomini e donne che mi stanno aiutando sono come tutti quelli che mi hanno aiutato finora. Sono uomini e donne semplici, con la stessa voglia di donare loro stessi come l’hanno avuta i miei genitori, i miei maestri e tutte le persone che ho incontrato nella mia vita. Con questi uomini e donne sto imparando tante cose utili: mi fanno studiare per impare un lavoro, mi insegnano a cucinare, mi insegnano a gestirmi la vita e tutto quello che mi circonda.

Spero un giorno di poter essere indipendente e fare a meno di queste persone che mi aiutano, anzi magari in un prossimo futuro spero di poter essere io a poter dare una mano ai miei figli, ai miei amici e a tutte le persone che mi chiederanno aiuto o che vedrò in difficoltà.

(non è una storia vera, è una mia interpretazione raccontata così, come mi è venuta in mente la sera che l’ho scritta - Lorenzo)

Nessun commento: