domenica 30 novembre 2008

Reportone e non solo....

Penso che il volontario in Servizio Civile dopo un mese pieno di Servizio all'Estero abbia avuto tante belle esperienze.....ma sopratutto l'esperienza dell'ultimo giorno del mese implica una serie di scadenze che provocano incubo e terrore; sopratutto ce ne sono alcune che vale la pena esaminare:

- La contabilità, questa strana attività che lo impegna per tutto il mese, giorno per giorno, annotando tutte le spese, anche quelle più piccole, incluse la tassa di 5 centesimi per andare al Wc pubblico. Giunti all'ultimo giorno del mese si rende conto di avere 100 scontrini da registrare, autocertificazioni da fare e 1000 biglietti dell'autobus da contare. E deve spedire il file della contabilità tutto entro la sera, altrimenti son guai......Finito questo ingrato compito di rendicontazione si accorge che i conti fatti e i soldi che ha in cassa non tornano!!!!!! Mancano 100 euro....dove sono finiti........Chi lo dice adesso alla Domy???

- Il giornale presenze. Questo strano documento che nessuno ha capito cosa serve perchè quando l'hanno spiegato si era tutti mezzi addormentati dal dopo pranzo. Documento utilissimo forse perchè è quello che ci attesta i giorni di servizio e serve all'Ufficio Nazionale per pagarci lo stipendio. Comunque sia è un altro impegno che giunti all'ultimo giorno del mese ti accorgi di aver dimenticato fare e devi imbastirlo negli ultimi minuti che ti rimangono prima di andare a dormire!

- Il REPORTONE o meglio il report di monitoraggio. Il re dei re dei lavori da svolgere per un volontario. Quando ti ci metti a pensare cosa scrivere è troppo presto e ti passa la voglia, quando ti ci metti a farlo è troppo tardi e pensi che non riuscirai mai a finirlo in tempo. Con furbizia si cercano tutti i modi possibili per cercare di scopiazzare qua e là: si cerca di corrompere i volontari SCE più secchioni che l'hanno gia finito da un pezzo facendolo spedire, ma poi il problema che ti ritrovi a copiare la crisi agricola delle banane quando invece ti ritrovi in un paese con un clima simile alla Siberia; si cerca di trovare nella rete dell'ufficio dove si lavora i reportoni dei volontari che c'erano prima di te; si cerca disperatamente su internet tutte le informazioni possibili ma poi scopri che quello che ti serve è tutto scritto in Russo......
Alla fine con buona lena il volontario si accorge che è meglio mettersi giu seriamente e pensare pensare pensare, scrivere scrivere scrivere...........al mattino poi si risveglia con la testa sopra il portatile rendendosi conto che ha scritto solo la parte sulla situazione paese, manca ancora il progetto e situazione personale........e intanto arriva la mail dal capo progetto che attende il Reportone.....qualcuno AIUTI I VOLONTARI!!!





Questo si che è un anno che ti cambia la vita!!

sabato 29 novembre 2008

Elezioni in Romania

Domenica 30 novembre ci saranno le elezioni per il rinnovo del parlamento in Romania. Essendo noi confinanti con questa nazione ci giungono tante notizie in questi giorni.
Ci sono 3 grossi partiti che si contendono la supremazia dei seggi i liberali (ora al governo), i socialdemocratici e i democraticiliberali.
Il tema principale delle discussioni è la crisi economica che sta attraversando il mondo in questo periodo. Tra rassicurazioni che la Romania ne è esente e tra previsioni catastrofiche questi 3 partiti si giocano i seggi disponibili.


C'è pure stata una parentesi populista del parlamento in carica che ha emanato una legge che aumenta del 50% i salari degli insegnati; immediate le contromisure del primo ministro per arginare la valanga di querele e di problemi che sono insorti con questa manovra ammazzabilanciodellostato. Molte le discussioni nate, ma ovviamente ogni leader del partito fa buon gioco per il suo partito usando parole altisonanti e comunque rimandando a dopo le elezioni il vero dibattito.

In Moldova ci sono molti cittadini rumeni che potranno votare nei seggi appositamente installati qua in questo paese. Tutto normale se non fosse che quà il dibattito politico è molto povero. Il governo ci mette del suo per evitare che ci sia informazione. Ad esempio son stati fermati e portati in questura per diverse ore delle persone che attaccavano manifesti elettorali a Chisinau, oppure hanno fermato un politico rumeno in visita qua in moldova e con una richiesta molto precisa dei documenti i poliziotti sono riusciti a non fare entrare il politico e fargli fare la sua propaganda.
La Moldova è un paese che merita attenzione per queste vicende che sembrano irreali ai miei occhi. Vedrò di tenermi informato e tenervi informato.

Intanto teniamo d'occhio queste elezioni in Romania visto che anche lei fa parte della grande Unione Europea.

mercoledì 26 novembre 2008

Il Ministro Frattini a Chisinau

Lunedì 24 novembre abbiamo avuto il piacere di essere presenti all'incontro che il ministro Frattini ha avuto con la comunità italiana in Moldova. Inoltre è venuto per inaugurare la nuova ambasciata italiana che sarà operativa da gennaio 2009.

Eravamo in mezzo quasi esclusivamente a degli imprenditori; ogni tanto sentivo parlare di vacche da latte, capannoni, galline e di nuovi sistemi di mungitura.....molti sono gli imprenditori italiani qua presenti nel territorio moldavo che lavorano.
Dopo aver aspettato mezz'ora nella sala di ricevimento, vediamo spuntare Frattini assieme al nuovo ambasciatore italiano Stefano de Leo. Il suo discorso è breve e punta sopratutto a sottolineare la presenza degli imprenditori italiani in Moldova, per fortuna poi interviene anche l'ambasciatore che fa una piccola nota anche per quanto riguarda la presenza di operatori che lavorano nel sociale.

Unica nota divertente era la presenza di camerieri moldavi che avendo aperto le gabbiette dello spumante in anticipo, ogni 5 minuti capitava che i tappi della bottiglie scoppiavano da soli bagnando tutto il tavolo degli spuntini e rovinando il controsoffito con notevoli ammaccature!


Di seguito un'estratto di articolo dall'ANSA:
Frattini: bene legame Italia-Repubblica moldova
(ANSA) - CHISINAU, 24 NOV - 'L'ambasciata a Chisinau e' un segnale dell'interesse strategico per consolidare il legame con la Repubblica moldova'. Cosi' Frattini. Il ministro degli Esteri lo ha detto subito dopo l'apertura della sede diplomatica italiana. Secondo Frattini l'ambasciata dara' un contributo al ''rafforzamento degli scambi economici e commerciali'' e alla ''presenza delle nostre imprese''. Il responsabile della Farnesina infine si e' augurato un avvicinamento strutturale della Repubblica moldova all'Ue.



Nella foto da sinistra: Stefano de Leo, Franco Frattini, ministro moldavo

martedì 25 novembre 2008

Foto di gruppo con bandiera



Ed ecco il gruppo SCE 2009 al gran completo!

Prima di partire per Chisinau e raggiungere gli amici moldavi, ci voleva una presentazione ufficiale.

Per gli approfondimenti formali, rimando i gentili visitatori alla pagina istituzionale.

I più curiosi potranno invece partecipare al concorso:
"ce la faranno i nostri eroi a non rompere le uova?"...

Ma soprattutto: qualcuno ha spiegato al cameraman che la visione del video è un attimo scomoda?

domenica 23 novembre 2008

...forse un giorno...

Un mese in terra africana, un sogno..l'Africa la sognavo da quando ero bambino, questo continente affascinante, creativo, contraddittorio, devastato da guerre e guerriglie, culture millenarie che si tramandano saperi immensi. Dopo un mese stiamo solo assaggiando un pezzo di Africa, un pezzo di Kenya. Ma queste idee che mi ero fatto si stanno rivelando giuste: il Kenya è affascinante per i suoi colori, i suoi odori, i suoi paesaggi; il modo di rapportarsi con la gente così naturale, così semplice; ogni gruppo etnico ha le sue tradizioni, le sue danze, i suoi saperi, così da formare un intreccio di culture, un crogiolo di lingue e ornamenti.

L'Africa però non è mai in pace, non può mai lasciarti tranquillo: la nuova crisi nella Repubblica del Congo, le due suore rapite e portate in Somalia..eventi che devono sempre far pensare a questa terra come riserva immensa di risorse minerarie, di petrolio, oro e diamanti, di traffici illeciti, di corruzione, di giri di milioni e milioni di dollari, di signori della guerra, di interessi da ogni parte del mondo..un paese intero dove i ricchi sono sempre più ricchi sopra le spalle dei più poveri che si impoveriscono sempre di più, dove migliaia di persone sono costrette a vivere negli slums, senza condizioni igieniche, servizi sanitari, nessun tipo di diritto. Ma prima o poi la gente che abita le baraccopoli si accorgerà, si stuferà di questa situazione. Sappiamo benissimo che i poveri non ci lasceranno dormire, non ci fanno stare tranquilli, nel nostro sistema ricco, nel nostro sistema occidentale, ci mettono in discussione..in occidente stiamo passando da uno sviluppo eco-sostenibile ad uno sviluppo insostenibile, fatto di consumi, di sprechi..in Africa invece è bellissimo vedere come tutte le persone, dai bambini più piccoli fino agli adulti, stanno attentissimi a non buttare via le cose, usano sempre un modo creativo per riutilizzare: sandali fatti con i copertoni delle gomme usati, giochi dei bambini costruiti con cartoni e tappi di bottiglia, e poi hanno una capacità di aggiustare, di mettere a posto quasi incredibile: ombrelli, biciclette, automobili..abbiamo veramente tanto da imparare da questo paese. E sogno che un giorno questa terra viva in pace, che tutte le persone possano liberamente viaggiare per il mondo, vedere posti che ora sono impossibili, la cultura millenaria dell'Iraq, l'Afghanistan, attraversare l'Africa intera, girare tutti i paesi di questo mondo senza delinquenza, rapimenti, violenze...forse un giorno...

Storie dalla Moldova

Durante il nostro mese di esplorazione della Moldova ci siamo imbattuti in un storia che mi ha veramente toccato.

Mihaela è la nonna di di 4 bellissimi bambini e abitano in un villaggio della R.Moldova. In casa ci sono solo loro 5. Il marito di Mihaela è morto e lei vive con una pensione di poche decine di euro al mese. Non solo deve pensare a se stessa ma pure ai suoi nipotini.

Mihaela ha delle figle, ma sono tutte partite per l’estero lasciando i loro figli a casa assieme alla nonna. Il marito di una di queste figlie non si sa che fine abbia fatto. Mihaela non ha contatti con le sue figlie da molto tempo. Deve fare tutto da sola. Ci racconta che ha poco più di 55 anni ma a guardarla ne dimostra molti di più; il lavoro nei campi per tutta la vita ti logora e consuma, Mihaela ne è un esempio.

Nonostante tutto questa nonna riesce a mantenere a mandare all’asilo i suoi nipotini. Alcuni vanno anche al dopo scuola che c’è nel paese.

Le mamme di questi bambini non chiamano mai Mihaela, e non gli mandano neppure dei soldi.

Però nonostante tutto questo nucleo famigliare va avanti, riesce a sopravvivere. Ma a che prezzo e che sacrifici…….

Dalla terrazza del super trendy, cosmopolita e per certi aspetti futuristico Wild Jordan café, la vista del wasat al-balad, la zona più popolare di Amman, colpisce per l'anarchico arroccamento di parabole giganti sui tetti delle povere case di povera gente.
Anche qui modernità fa rima con televisione e interconnessione mondiale. Avanti tutta! Che nessuno rimanga indietro! Si può campare con un piatto di hummus e quattro falafel al giorno ma che nessuno tocchi la TV...

sabato 22 novembre 2008

Paradossi...

Avrei voluto inaugurare questo blog con un post dedicato al Libano, alla vita in Libano, a qualche episodio curioso, qualche aneddoto divertente. Oppure per condividere qualche ricetta, un buon sughetto o un antipasto, o un libro, una foto, una canzone, un film. E sono cose che farò. Ma non oggi.
Oggi vi dico di tre morti.
Tre morti, tra le tante di questo mese di novembre. Tre morti che mi hanno emozionato, arrabbiato, toccato, sconvolto.


Miriam Makeba. Cantante sudafricana e cantante del mondo, per via di un lungo esilio e perché riconosciuta da tutti come una grande artista. Voce stupenda, soave, un po’ delicata, che rilassa, un po’ potente, che scuote. Son belli, a volte, i paradossi. “Mama Africa” era il suo soprannome, perché cantava dell’Africa intera, e cantava di giustizia, libertà, amore, speranza. Cantava contro l’apartheid sudafricano, e per questo ha avuto non pochi problemi. L’ultimo canto, impegnato come sempre, l’ha fatto proprio in Italia, qualche giorno fa, a Castelvolturno, durante un concerto in solidarietà di Saviano e delle vittime di camorra. Un attacco di cuore ha attaccato il suo cuore a fine concerto. E’ la natura che fa il suo corso? Sì, però a volte è difficile non pensare che anche la natura, fa attentati.
Se avete voglia guardate questo video, Miriam che canta una canzone di Paul Simon, con lui.
Brividi.
http://www.youtube.com/watch?v=MB26L8nbRiw


L’evidenza, e la democrazia. Basta una sentenza. Che assolve gli ufficiali presenti al massacro avvenuto alla scuola Diaz, Genova 2001, durante i giorni del G8. E che condanna poche persone, quattro gatti, tutti “manovali”. Del manganello, ma sempre manovali. Nessuna responsabilità, nessun disegno, nessun progetto, nessun ordine, nessun ordine, niente ordini, solo iniziativa personale. Un po’ strano, quando gli unici posti della società in cui esiste lo scarico delle responsabilità davanti ai crimini, in cui ci si può appellare alle frasi “ho eseguito gli ordini”, “ho fatto il mio dovere” sono le forze armate e di polizia. Significa far morire l’evidenza, negarla. Fanno schifo, a volte, i paradossi.
Significa anche, secondo me, un po’ di democrazia in meno. Come una bella forma di formaggio, che ne so, il Grana, da cui piano piano si staccano dei pezzettini. E poi? Aspettiamo che rimanga solo la buccia? Come un contenitore vuoto?


Oggi, 22 novembre, a Torino. Non so il nome, probabilmente a breve lo saprò, ma anche senza nome, sconvolge. Magari so chi è, magari qualche mio amico lo conosce, magari no.
Il tetto di una scuola, il Liceo scientifico Darwin di Rivoli, presso Torino, crolla a causa del forte vento. Muore un ragazzo di 17 anni, quarta G. Un altro ragazzo ferito grave, altri feriti.
Non so più che dire. Vi chiedo di pensare a lui, e se qualche volta lo fate, di dedicare lui una preghiera, alla sua famiglia, ai suoi compagni, alle persone che gli volevano bene.
A volte mi vien da dire “Basta vi prego! Coi paradossi…”

Daniele

Hanno rapito il nostro professore in Transnistria!!!!!

Oggi avevamo lezione alle 13.00 col nostro professore di fiducia che ci insegna rumeno.
Alle 13.00 ci presentiamo alla sua scuola ma ci accorgiamo che è tutta chiusa....passano i minuti e intanto il freddo ci assale.

Dopo 10 minuti lo chiamiamo.....non risponde....
Dopo 3 minuti lui ci fa uno squillo....lo richiamiamo....non risponde...
Proviamo a richiamarlo 2-3 volte.....non risponde....
All'ennesimo tentativo ci risponde!!

La linea si sente male, c'è un fruscio di fondo continuo. Il professore riconosce la mia voce.....la voce del professore è tutta agitata, veloce, impaurita....

Capisco solo queste cose:
- ho un problema
- Transnistria
- Arrivederci
Il profe ci ha tirato il bidone per la lezione. ma perchè????

Che è successo al nostro professore??? E' andato in transnistria ed è cominciata la guerra per l'indipendenza?? L'armata rossa l'ha fermato e arrestato??? Il nostro profe è un contrabbandiere di armi???

Con questo dubbio continuiamo il nostro week end sperando di rivedere martedi il professore per la prossima lezione!!!

venerdì 21 novembre 2008

A cena con l'ambasciator

Giunti in Moldova l’ultima cosa che avevo in mente era di fare una cena con l’ambasciatore. Cena organizzata dalla nostra responsabile che lo conosce da poco visto che è giunto qua appena poco prima di noi.

Ovviamente il vestito elegante non c’è l’avevo perché in valigia era l’ultima cosa che avevo in mente di mettere. Me la sono comunque cavata con una camicia e una cravatta che avevo messo dentro per caso; il resto era un jeans e un paio di scarpe di tutti i giorni. Facevo un po ridere come si può immaginare.

Andiamo a mangiare in un locale dove scopriamo che fanno musica a palla quindi per tutta la sera gli unici interlocutori sono le persone che sono affianco e bisognava urlare per capirsi. Il cibo è ottimo e l’ambasciatore si rivela una persona molto curiosa di quello che facciamo e molto alla mano.

La parte più bella sono state le MIE FIGURACCE: la prima quando il cameriere mi chiede di servire i vini; io non capendo cosa mi diceva (parlave rumeno pure) ho servito un goccio di vino a tutti pensando che volesse farcelo assaggiare…finita la mia minuziosa opera di versamento tutti mi guardano con faccia strana pensando: ma sei un pistola!! Riempili sti bicchieri!! E intanto il cameriere se la stava ridendo di brutto…..
La seconda è stata quando parlando del mercato che c’è a Chisinau io esordisco nel discorso dicendo all’ambasciatore una frase che avevo sentito dire: “ …perché al mercato trova di tutto, solo gli OCCHI UMANI non trova signor ambascitore….” ….la mia responsabile si era intanto nascosta sotto il tovagliolo dalla vergogna.
L’ultima figuraccia l’ho fatta lanciando senza fare apposta un menù (pesantissimo tra l’altro) in mezzo alla sala dove facevano musica, poiché il nostro tavolo era su un soppalco che aveva la vista su questa sala . Per fortuna non ho beccato nessuno in testa ma le risate e la figuraccia l’ho suscitata comunque!! Anzi il dj che mixava musica l'ha raccolto e ha ordinato qualcosa appena dopo.....

Conclusione??? La mia responsabile si è vergognata a morte, e a causa mia le ho fatto perdere tutta la sua credibilità. L’ambasciatore non saprei….magari si è divertito a vedere le mie gaffe!! Di sicuro si ricorderà di me……

Tra pochi giorni avrò un'altra occasione per fare delle figuracce. In Moldova viene Frattini, il ns. ministro degli esteri. Vuole incontrare gli italiani presenti e siamo invitati anche noi al pranzo. La mia responsabile però mi sa che stara lontano da me almeno 10 metri per tutto l’incontro!! Io invece cercherò di fare il bravo…col ministro non posso fare il Pistola!!!

Vi racconterò!

Alla prossima.

giovedì 20 novembre 2008

La comunità in R.Moldova


Ci siamo divisi equamente i compiti:
c'è chi stira e c'è chi "lavora" al pc!
A voi indovinare!

Chisinau e dintorni

Ciao a tutti. Ormai è già un mesetto che sono qua a Chisinau (Repubblica Moldova). Son partito con l'idea di arrivare nel paese più povero d'Europa ma appena sono arrivato qua nella capitale di 21 ottobre alle 23.00 mi sembrava di essere nella capitale del Bengodi. Palazzi altissimi e bei parchi mi hanno accolto all'entrata della città, strade ben pulite e abb ordinate, lampioni che illiminavano i palazzi più importati, chiese e quant'altro che potessi vedere sotto la debole luce che emanava la città di sera.

Al mattino del giorno dopo ci facciamo un giro in città a piedi e anche quà vedo bella gente vestita alla moda, filobus e autobus che portano in giro un sacco di moldavi, vediamo i palazzi enormi del governo, i supermercati e i centri commerciali. C'è pure il Mac Donald e il negozio dell'Adidas. Insomma una città coi fiocchi, la capitale insomma.

Appena però usciamo dalla città per visitare il resto del paese (dove ci sono la quasi totalità dei progetti sociali) la realtà che incontriamo sotto gli occhi è ben diversa. I palazzi sono scomparsi per lasciare spazio a vecchie case monopiano coperte da tetti in Eternit, la gente è vestita alla bene meglio, a volte incontriamo carretti trainati da cavalli, le strade hanno buche ovunque. Anche nelle cittadine più popolate della R.Moldova è difficile ritrovare il "lusso" della capitale.
Nei villaggi piccoli e molto rurali si vede la netta differenza tra questa capitale ricca e dotata di ogni comfort e il resto della popolazione moldava. Per fare solo un esempio l'acquedotto nei villaggi è quasi inestente e in ogni angolo ci sono pozzi che vengono tutt'ora moltissimo usati.

Come altri stati dell'ex URSS anche in R.Moldova si può vedere la forzata e innaturale crescita dell'edilizia della capitale, accompagnata dall'abbandono e dall'ulteriore impoverimento della provincia. Tra la capitale e il resto del paese si creano in tutti i campi mostruosi divari.

1.000.000 di persone vive a Chisinau. Un quarto della popolazione della R.Moldova.

Vivere in provincia significa fare il "campagnolo", significa miseria, mancanza di futuro.
La capitale invece promette vita migliore, avanzamento di carriera, comodità.

Ma è vero che la capitale promette tutto questo??? Andare in città è la via migliore per uscire dalla povertà????
Non penso.

Alla prossima

Virus in Giordania

Eccomi!!!
Vi saluto tutti calorosamente e vittoriosa. Credo che il buon Sergio abbia voluto mettermi alla prova donandomi la magica USB "Giordania 2" prima della partenza. Secondo me se la rideva tra i denti...
Dopo un mese di SCE il pc è completamente impazzito. Mi sembrava di essere alle prese con un esorcismo. Impossibile da debellare potendo contare solo sulle mie forze. Fortunatamente è arrivato in soccorso il responsabile computer di Caritas Jordan, dopo 2h di scuotimenti di testa e faccie sempre più contrite ha scovato un modo per debellare il temibile Virus Trojian. Non sò se qualcuno tra voi abbia mai avuto a che fare con questo, io nessun precedente. Debellarlo è difficilissimo, non ne vuole sapere di mollare il presidio. Nella sede Caritas abbiamo assistito ad una lotta all'ultimo sangue. Nitriti che uscivano dal computer, vi giuro che non sto scherzando, situazione tragico-comica....e non è finita qui, un tecnico in connessione telefonica da milano mi ha dovuto assistere telefonicamente per formattare il pc.
Insomma ce l'hò fatta, esercismo eseguito con successo, ora è possibile riavviare il sistema.
Un Forte Abbraccio

mercoledì 19 novembre 2008

Grana padano in R.Moldova…..mission impossible….

Ciao a tutti, inauguro questo blog parlando di cibo. E si, perché saremo pure all’estero ed è sicuramente bello ed interessante scoprire i gusti e i sapori locali però…….però come si fa a rinunciare ai propri sapori della terra da cui proveniamo. Io da bravo mantovano soffro di astinenza al Grana Padano, alimento indispensabile per una moderata dieta mantovana.

Tutto è cominciato dopo una settimana che mi trovavo in R.Moldova. Man mano che passavano i giorni sentivo che nella pasta che facevamo mancava qualcosa….mi accorgevo che tornando dall’ufficio e aprendo il frigo non trovavo qualcosa a me familiare da spiluccare prima di cena….l’apice è stato quando mi son sognato di notte di sposarmi con una forma di Grana e avere dei figli a forma di provolone…

Allorchè è cominciata la mia ricerca disperata di Grana:
- sono andato dapprima al mercato dove però vendono solo formaggi locali;
- poi ho cominciato a frequentari super mercati, a destra, a sinistra, su, giu, insomma ho guardato in tutti i supermercati ma niente da fare neanche qua.
- ho chiesto ai miei colleghi moldavi se sapessero cos’è il Grana e dove trovarlo ma tutti mi facevano la faccia come se li avessi offesi..
Insomma non si trovava.

L’altra sera c’è stata la svolta. Un italiano che sta qua in R.Moldova da tempo mi dice che alla METRO di Chisinau c’è il grana. UOAH…grande grandissimo, finalmente so dove trovarlo.
Oggi finalmente ho l’occasione di andarci. Sono tutto emozionato, quando entro alla METRO mi tremano le gambe, mi dirigo al banco frigo…..frutta no….salumi no…..formaggi si!! Ci sono i formaggi. Guardo attentamente tutti gli scaffali ma non trovo niente…guardo meglio…riguardo meglio….ri-ri-guardo….riririririririguardo ancora…..

NIENTE!!!! NIENTE GRANA PADANO IN R.MOLDOVA!!!!

Come faccio?????????
Appena torno il 12 dicembre a Mantova mi ubriaco di grana padano. Lo giuro!

Alla prossima.
Lorenzo
Ed eccomi qua: Libano.

Once upon a time Oriana era in Beirut, ora a Dbayeh, due realtà completamente diverse “signori e signore che si dia inizio alle danze” il sipario si apre e presenta un nuovo scenario. Di fatto, è come se abitassi nuovamente in un paesino di provincia dopo aver assaporato i gusti cittadini. Beirut è un’entità unica in tutto il Paese sia nelle sue negatività sia per quell'aria tutta inquinamento e Cultura che si respira. Descrivere la magia di questo luogo è banalizzare ciò che rappresenta. Non è il cemento e il traffico volgare che distingue la capitale dal resto del paese...è lo spirito beiruttino (e non il show-off) che definisce il suo ruolo mitico.

Ora sono a Dbayeh, un nuovo inizio. Piovoso e...pericoloso. La pioggia rende molte strade impraticabili, alcune auto sono vecchie e si fermano continuamente per via delle candele bagnate. Per dare un esempio: andando a fare la spesa abbiamo preso due taxi, uno in andata e uno per il ritorno. Orbene, entrambi hanno fatto un piccolo incidente e nessuno si è fermato per chiamare il perito. Anzi, il primo taxi - che non poteva affatto permettersi di aver ragione - si è persino messo a gridare contro il conducente dell’auto tamponata il quale, ovviamente, voleva imbastire un discorso per un eventuale risarcimento.

Bisogna comunque riconoscere che abbiamo ricevuto un particolare benvenuto. La mattina seguente le sopraccitate peripezie automobilistiche mi sono svegliata credendo che niente avrebbe potuto perturbare la mia quiete. Come dirlo...mi son sbagliata! Mentre ero in cucina a preparare il thè una macchiolina nera sempre più grande ha attraversato la stanza per finire a nascondersi dietro il frigorifero...un bel topolino. Errata corrige: un topolone gigante, una pantegana, altro che il tenero protagonista di “Ratatouille”. Il tutto è finito drasticamente per l’insolito ospite e non entro nei particolari in quanto «ho visto cose che voi uomini neanche immaginate (navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Ho visto i raggi B balenare alle porte di Tannhäuser. Tutti questi momenti andranno persi nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire». Tratto dal film Blade Runner).

Il cibo libanese è come lo ricordavo, squisito. Ogni giorno mi riprometto una dieta...da cominciare il lunedì seguente. In quanto forza di volontà non rappresento un esempio da emulare. Sono, tuttavia, in Libano come promesso un dì con una nuova avventura, talmente appassionante! E sono tra i miei nuovi amici: gli anziani che usufruiscono dei servizi di Caritas Lebanon-Migrants Center al campo palestinese cristiano di Dbayeh. Gli utenti parlano tutti e solo arabo: io non capisco e questo genera in me una sorta di frustrazione perché vorrei esprimermi e ascoltarli, stabilire con loro una relazione più profonda per cancellare un po’ di solitudine e di quotidiana problematicità. Nonostante la difficoltà linguistica, mi rendo conto che un sorriso, una carezza o un bacio a una guancia rugosa carica di storia, sono gesti che raccontano più di tante parole (anche perché i vecchietti spesso sono sordi...;-P).

E c’è una nuova “finestra” che disperde il mio sguardo verso uno scorcio di orizzonte bagnato dal mare...racchiuso tra due palazzoni e con la continua presenza di petroliere ma i tramonti sono di fatto suggestivi e io, come il Piccolo Principe, mi ritrovo a osservarli con un po’ di nostalgia nel cuore e tante speranze per l’avvenire.

Halas. Basta. Ho voluto narrare delle briciole di me. Attendo qualcosa di voi da voi.