giovedì 28 maggio 2009

Appunti su "A Common Word"_capitatami casualmente tra le mani_


12 settembre 2006: Benedetto XVI incontra i rappresentanti della scienza presso l'aula magna dell'università di Regensburg sul tema “Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni”. Bypasso a piè pari quello sarebbe un groviglio poco terreno di filosofia e teologia e il polverone che le parole di Ratzinger hanno sollevato per arrivare ad un altro punto e a un'altra data.
13 ottobre 2007: anche in risposta all'Affaire Regensburg, 138 tra studiosi, intellettuali e religiosi musulmani firmano “A common word”, una lettera aperta al Papa e alla cristianità tutta, edita dalla Royal Aal al-Bait Institute for Islamic Thought di Amman (e lo scrivo con un certo orgoglio campanilistico) che sostiene, basandosi su versetti del Corano e su passi della Bibbia, che Islam e Cristianesimo condividono la stessa essenza, (era l'ora!) “i comandamenti gemelli sull'importanza suprema dell'amore per Dio e per il prossimo. E a partire da questa base comune (A Common Word) chiede pace e armonia tra i Cristiani e i Musulmani di tutto il mondo”(parole sante!).
Tra le ultime pagine leggo e qui traduco: “trovare un terreno comune tra Musulmani e Cristiani non è semplicemente una questione di cortese dialogo ecumenico tra leaders religiosi. La Cristianità e l'Islam sono le due più grandi religioni nel mondo e nella storia. (Cristiani e musulmani) insieme costituiscono il 55% della popolazione mondiale, il che fa della relazione tra queste due comunità religiose il fattore più importante nell'ambito del contributo ad una pace significativa in tutto il mondo. Se i Musulmani e i Cristiani non sono in pace, il mondo non può essere in pace...Così è in gioco il nostro comune futuro. La sopravvivenza del mondo stesso è probabilmente in gioco”.
Da quando A Common Word ha iniziato a circolare più di 60 leaders religiosi cristiani, Benedetto XVI incluso, hanno risposto in vario modo alla lettera, mentre i signatari musulmani dell'iniziativa sono saliti da 138 a 300, numero che include circa 460 tra organizzazioni e associazioni islamiche.
Che qualcosa si stia muovendo davvero?

1 commento:

Oriana Villa ha detto...

Bella, brava, intelligente e simpatica. bHebbik kteer!

p.s= oggi sono andata a una conferenza che parlava del dialogo interreligioso percepito dai primi viaggiatori in MO nel 1800 circa, quasi tutti preti e missionari. Ho scoperto i commenti degli scrittori dell'epoca elisabettiana sul Corano e su Muhammed. Che ridere tesor, ne parliamo l'8 ;-)