sabato 27 giugno 2009

Senza "campagna" elettorale








Mi ritrovo in Libano dopo un breve soggiorno italiano, che dire, non va, non va proprio. Mi sento persa, non ho più punti di riferimento. Prima giravo a sinistra dopo il cartellone "sois belle et vote". Seguivo dritto seguendo le immagini di "forza", un po' troppa, e a destra si andava per un "sois egale et vote". Ora non vedo più i faccioni delle supergnocche che mi dicono di essere bella intelligente e quindi mi invitano a votare per il 14 o l'8 marzo. Con un po' di sollievo poiché il mio femminismo poco femminista stava iniziando a trovarsi a disagio. Mancano, inoltre, i faccioni degli uomini politici sorridenti per tutti i palazzi del Paese, e come ne abbiamo esperienza, gli uomini politici non sono mai belli e questa peraltro sarebbe la loro mancanza minore. Stranetto anche non vedere più quella che ormai sento come la mia migliore amica, sempre in giro con me a Ashrafie: più piccola di me è la più giovane parlamentare nella storia del Libano. Non credo lo sia perché figlia di un noto giornalista ucciso da un attentato. In Libano - come in Italia - clientelismo, nepotismo, corruzione, non rientrano nel gioco elettorale e lo spazio è dato a tutti solo per meritocrazia. Viva i paesi felici e democratici. Viva il migliore dei mondi possibili.



Il giorno dopo...

Nel frattempo, Nabih Berri per la quinta volta consecutiva è stato eletto Presidente della camera libanese...perché non c'erano altri candidati?! Oggi, nonché sabato 27, Saad Hariri, figlio dello scomparso Rafiq, ha assunto la carica di Primo Ministro quando si sa che non ha la statura del padre, che è interessato più a salire sulla barca di Berlusconi in Sardegna che a grandi manovre politiche. Oh, poveri noi. Concludo con una frase di un amico libanese su Facebook: "Saad el harirreh the new PM, than bugs bunny was REAL after all...".

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