lunedì 16 marzo 2009

Il prezzo di una vita

Settimana scorsa è arrivata una notizia scioccante in comunità.

Avevamo due gemelli alla Cafasso House, provenienti da una zona rurale nell'Ovest del Kenya, Bungoma. Ma dopo qualche tempo i due gemelli Rachid e Shaban sono stati fatti tornare a casa per diversi motivi, comunque li avremmo aiutati a distanza. Settimana scorsa la notizia scioccante, nessuno se lo aspettava: Shaban è stato ucciso. Un vicino di casa, per una questione con una ragazza, accecato dalla rabbia, è uscito di casa con il suo machete (panga in kiswahili), ha sferrato un solo colpo alla testa, un colpo mortale. La notizia arriva in comunità, tutti sono scioccati. Io e Irene decidiamo di andare al suo funerale con la sister e Martin. Bungoma dista 8 ore di bus da Nairobi, così dividiamo il viaggio facendo tappa a Eldoret.

Arriviamo sabato mattina. La zona è talmente povera che per arrivare alla casa di Rachid e Shaban usiamo anche il boda-boda, le bici-taxi. Il funerale è stato fatto durante la notte, poiché erano gemelli e hanno dovuto rispettare delle credenze tradizionali per la sepoltura. Il rito si è svolto mischiando culto islamico, cristiano e Luyha, la loro tribù. Quando siamo arrivati, abbiamo sperimentato l'accoglienza africana: una famiglia poverissima, pochissimi soldi, ma tantissima dignità nell'offrirci quello che avevano, quello che potevano. Il padre dei due ragazzi, 84 anni, ha tre mogli. Tra il primo figlio con la prima moglie e l'ultimo figlio con la terza moglie ci saranno 60 anni di differenza. Pazzesco. Tutti vivono insieme, nello stesso compound. Durante la giornata Rachid non si dà pace, piange, ha visto suo fratello, a cui era molto legato, morire davanti ai suoi occhi. Ma per tutta la giornata cerchiamo di distrarlo, riusciamo anche a farlo sorridere. Il dolore sembrava per un attimo svanire.

Ora Shaban non è più tra noi, ma vive nei nostri cuori e nei nostri ricordi. È strano. Nell'evento triste e doloroso della morte di un ragazzo, di un giovane, abbiamo visto una famiglia pronta ad accogliere, ad andare avanti, a sentirsi unita, viva. Ciao, Shaban..

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