mercoledì 19 novembre 2008

Ed eccomi qua: Libano.

Once upon a time Oriana era in Beirut, ora a Dbayeh, due realtà completamente diverse “signori e signore che si dia inizio alle danze” il sipario si apre e presenta un nuovo scenario. Di fatto, è come se abitassi nuovamente in un paesino di provincia dopo aver assaporato i gusti cittadini. Beirut è un’entità unica in tutto il Paese sia nelle sue negatività sia per quell'aria tutta inquinamento e Cultura che si respira. Descrivere la magia di questo luogo è banalizzare ciò che rappresenta. Non è il cemento e il traffico volgare che distingue la capitale dal resto del paese...è lo spirito beiruttino (e non il show-off) che definisce il suo ruolo mitico.

Ora sono a Dbayeh, un nuovo inizio. Piovoso e...pericoloso. La pioggia rende molte strade impraticabili, alcune auto sono vecchie e si fermano continuamente per via delle candele bagnate. Per dare un esempio: andando a fare la spesa abbiamo preso due taxi, uno in andata e uno per il ritorno. Orbene, entrambi hanno fatto un piccolo incidente e nessuno si è fermato per chiamare il perito. Anzi, il primo taxi - che non poteva affatto permettersi di aver ragione - si è persino messo a gridare contro il conducente dell’auto tamponata il quale, ovviamente, voleva imbastire un discorso per un eventuale risarcimento.

Bisogna comunque riconoscere che abbiamo ricevuto un particolare benvenuto. La mattina seguente le sopraccitate peripezie automobilistiche mi sono svegliata credendo che niente avrebbe potuto perturbare la mia quiete. Come dirlo...mi son sbagliata! Mentre ero in cucina a preparare il thè una macchiolina nera sempre più grande ha attraversato la stanza per finire a nascondersi dietro il frigorifero...un bel topolino. Errata corrige: un topolone gigante, una pantegana, altro che il tenero protagonista di “Ratatouille”. Il tutto è finito drasticamente per l’insolito ospite e non entro nei particolari in quanto «ho visto cose che voi uomini neanche immaginate (navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Ho visto i raggi B balenare alle porte di Tannhäuser. Tutti questi momenti andranno persi nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire». Tratto dal film Blade Runner).

Il cibo libanese è come lo ricordavo, squisito. Ogni giorno mi riprometto una dieta...da cominciare il lunedì seguente. In quanto forza di volontà non rappresento un esempio da emulare. Sono, tuttavia, in Libano come promesso un dì con una nuova avventura, talmente appassionante! E sono tra i miei nuovi amici: gli anziani che usufruiscono dei servizi di Caritas Lebanon-Migrants Center al campo palestinese cristiano di Dbayeh. Gli utenti parlano tutti e solo arabo: io non capisco e questo genera in me una sorta di frustrazione perché vorrei esprimermi e ascoltarli, stabilire con loro una relazione più profonda per cancellare un po’ di solitudine e di quotidiana problematicità. Nonostante la difficoltà linguistica, mi rendo conto che un sorriso, una carezza o un bacio a una guancia rugosa carica di storia, sono gesti che raccontano più di tante parole (anche perché i vecchietti spesso sono sordi...;-P).

E c’è una nuova “finestra” che disperde il mio sguardo verso uno scorcio di orizzonte bagnato dal mare...racchiuso tra due palazzoni e con la continua presenza di petroliere ma i tramonti sono di fatto suggestivi e io, come il Piccolo Principe, mi ritrovo a osservarli con un po’ di nostalgia nel cuore e tante speranze per l’avvenire.

Halas. Basta. Ho voluto narrare delle briciole di me. Attendo qualcosa di voi da voi.

3 commenti:

Lorenzo ha detto...

Ciao Oriana. Condivido appieno il tuo problema con la lingua. Anche io sono qua in R.Moldova dove si parla o il rumeno o il russo e non ti dico le difficoltà che ho nell'esprimermi. E' frustrante anche per me, però dai siamo solo all'inizio, non è neanche passato un mese. Vedrai che con un po di determinazione sapremo esprimerci meglio!!!! ciao ciao

paolo ha detto...

eh, eh.. ciao Oriana. Condivido appieno il tuo problema con il sorcio. Servizi civili d caritas ambrosiana linkati da un certo topo di problema (http://sce2008.blogs.caritas.it/2008/01/28/morte-d-1-etopo/)

v seguo appassionato, ke suona un po' perverso, ma tantè

Oriana Villa ha detto...

Spero che questo tipo di perversione possa dilagare...mi riprometto più superficiale e sfrontata per non annoiare te (te te ma anche te generico)