martedì 20 gennaio 2009

in un giorno di pioggia..

Sono tornato a casa, a Nairobi. Ma non è stato un bel rientro. Ci ha accolto una settimana in cui abbiamo sentito e vissuto storie di violenze, di ingiustizie. La fine di dicembre e l'inizio gennaio sono stati segnati da episodi brutti, gravi: nelle prigioni di Kamiti la notte di Natale ci sono state risse e sparatorie tra le guardie e i carcerati, 2 morti e numerosi feriti. Il motivo? Le guardie avevano concesso per Natale che ai famigliari fosse permesso portare ai loro cari del succo di frutta e altri dolci. Ma questi all'interno dei cartoni dei succhi di frutta hanno messo il “pombe”, la birra locale artigianale, con additivi chimici altamente tossici che portano alla morte o nel minore dei mali alla cecità. Sempre prima di Natale altre violente sparatorie a Korogocho, e un padre missionario è stato rapinato ancora una volta, dopo tanti anni di fatiche, di difficile conoscenza reciproca, di diffidenze; l'altro giorno a Langata è andata male durante un'altra rapina ad un missionario della Consolata: è morto soffocato a causa della corda e della carta messa sulla bocca per non farlo gridare. Ancora: domenica scorsa una baraccopoli Masai sgomberata con i bulldozer della polizia perchè un indiano reclamava la “sua” terra; 65 famiglie senza una casa, sulla strada, senza più nulla di nulla. In tutto il Kenya 10 milioni di persone soffrono la fame perchè non piove da tre mesi e i raccolti non danno frutto. Il governo non riesce a stare dietro a questa emergenza..la preoccupazione sale.

Ma il rientro non è così nero come sembra: proprio in un giorno di pioggia, giorno di benedizione per milioni di persone, i giovani delle parrocchie di Korogocho e Kariobangi, organizzano una marcia per la pace, in preparazione al World Social Forum di Belèm in Brasile. Siamo una trentina di persone, la bandiera della pace con la scritta Amani (pace in Swahili), viene portata per le vie del quartiere. Ragazzi di Korogocho, Kariobangi, Dandora, Cajole, Darfur (questo il nome di un nuovo slum) marciano insieme, per la pace, per i diritti umani, per dire stop alle ingiustizie e alle violenze. E poi si discute e si continuerà a discutere ancora settimana prossima in piccoli focus group su varie tematiche. Uno degli organizzatori, Daniel, artista, cantante e compositore, concluderà poi domenica a Korogocho con un concerto insieme al suo gruppo sulle note di “G8”, pezzo ormai celebre nelle vie dello slum.

I giovani anche qui in Kenya si stanno rendendo conto che così non può funzionare, non si può andare avanti...qualcosa sta cambiando?

2 commenti:

paolo ha detto...

ciao frà. buon 2° sce-time a te e a tutti.

2 questioni mi pone il tuo post:

1 --> molto ingenuamente, + ke altro x vedere se ho capito bene: ma se il pombe è talmente tossico ke il minore dei mali ke provoca è la cecità, x' i parenti dei prigionieri glielo fanno arrivare?

2 --> una curiosità per immaginarti(vi) meglio lì: comè ke hai saputo della manifestazione dei giovani d Kariobangi e d Korogocho? siete in contatto con loro, con P.Paolo?

chao, jambo

Anonimo ha detto...

ciao paolo!
tutti dicono buon viaggio..dove sei di bello?
cmq i famigliari glielo portano perche..dai siamo in africa..nopn fare troppe domande!
e poi a quanto pare all interno del carcere ci sono laboratori di falegnameria che usano additivi chimici..gli stessi del pombe!
per il korogocho social forum siamo in contatto con i volontari di IPSIA, e poi ora siamo molto amici dei giovani di koch, quindi le notizie girano..

tuko pamoja!

fra