venerdì 20 febbraio 2009

L'apartheid è finita?

Questo week end sono stato a Mombasa, 4 giorni di vacanza, mare limpido, palme di cocco, spiagge bianche..se non ci fossero state le alghe nel pomeriggio per via dell'alta e bassa marea, sarebbe stato veramente come nelle cartoline o in quelle riviste turistiche.

Eravamo alloggiati in una guest house situata vicino al mare, gestita dai padri Comboniani, così siamo riusciti a fare una specie di turismo sostenibile e responsabile..oltre che per loro anche per noi!

Per accedere alle spiagge bellissime bianche e contornate da palme, bisognava entrare sempre dai cancelli degli hotel privati, questo il duro prezzo da pagare per noi, che non volevamo vedere tutto quello sfarzo e quel lusso tipico di questi lodge sulle coste dell'oceano.
Per tre giorni io e Andrea, uno degli altri compagni di viaggio, tranquillamente entravamo in uno di questi cancelli, salutavamo la guardia, ci chiedeva da che altro hotel venivamo, e senza problemi ci faceva passare per godere di quelle magnifiche spiagge.

L'ultimo giorno ci raggiunge dalla Tanzania un amico keniano, Lenny. Al mattino facciamo la solita strada per andare in spiaggia, salutiamo la guardia (di pelle nera), che ormai ci conosce, ma ad un certo punto chiede a Lenny (che ha la pelle nera): Unaenda wapi?, Dove vai tu?.
E lui risponde: sono con loro, stiamo andando in spiaggia!
La guardia scuote la testa e dice: you can't pass..go back!
Allibiti io e Andrea ci guardiamo..tra l'incredulità, pensavamo scherzasse, ma il viso della guardia non transige..Lenny non poteva entrare.
Dopo qualche minuto di discussione, chiediamo alla guardia se conosce Mandela, Luther King, gente che si è battuta per i diritti umani, e ancora nel 2009, un ragazzo di colore viene discriminato nel suo paese perché NERO! Assurdo!! arrivano di gran carriera due poliziotti in borghese, ci fanno domande..Lenny è con voi?, dove state?, da dove venite?ecc..i poliziotti non ne vogliono sapere, uno di loro tira fuori le manette! Vuole arrestarlo!sempre più allibiti noi cerchiamo di ragionare, ma ci sembra impossibile in questa assurda situazione, cerchiamo di far ragionare i poliziotti, ma non ci ascoltano neanche..Lenny non poteva essere un turista normale nel suo paese come tutti gli altri perché è NERO.
La spiegazione del divieto d'accesso ai neri poi sarà: blacks are the problem..lascio a voi immaginare la nostra reazione..sempre più assurdo!
Evitato l'arresto, torniamo a casa, in silenzio, ognuno con i suoi pensieri in testa: io odiavo i turisti bianchi perché se questo è accaduto è perché i bianchi di questi hotel non vogliono avere nulla a che fare con la gente locale, se non solo per quando ti portano in giro a fare i safari, quando sono camerieri nei ristoranti, o peggio ancora quando soddisfano le voglie sessuali di pensionati o pensionate.
Lenny, ancora una volta, si è messo a piangere..è la quarta volta che viene discriminato nel suo paese per il colore della sua pelle.
Vi lascio questo post, scusate la lunghezza ma ne valeva la pena..capire come funzionano questi posti turistici nei paesi in via di sviluppo, dove la gente locale viene sfruttata e gli italiani sono tutti contenti quando la gente ci dice qualche parola nella nostra lingua..
vi prego di far girare questo post a tutti quelli che vanno in vacanza in villaggi turistici, hotel lussuosi, o addirittura hanno la casa a Malindi, per fare capire come vive la gente locale..
e io paradossalmente indossavo una maglietta..la scritta diceva: un altro mondo è possibile.

4 commenti:

Daniele ha detto...

"ho nostalgia di un mondo che ancora non c'è"
così diceva un tale, barba incolta e stella rossa sul basco...
Un altro mondo è possibile!
Anche se è dura, ci credo in ogni istante..

Elisa Finoli ha detto...

Ma se insieme a voi ci fosse stato Kanye West, Obama o Danzel Washington credi che sarebbe stata la stessa cosa? E' davvero la pelle o lo STATUS? E' 'il colore' o il 'locale-povero' il vero problema?....Cmq che tristezza..............

martino ha detto...

ehilà! per una versione parallela dell'incidente raccontata dai SC ipsioti (di ipsia) visitate martinkenya.splinder.com o serviziocivileipsia.wordpress.com
un abbraccio da nairobi

Mariella Di Ciommo ha detto...

Elisa forse hai ragione tu, però il fatto che esista l'associazione aspetto fisico-status e poi status/aspetto-esclusione, è proprio una schifezza.... che rabbia questa storia! Fra, grazie. Un abbraccio