martedì 3 febbraio 2009

"Ti accende i sentimenti"


Finalmente mi sono decisa anche io a scrivere un post e a fare il mio ingresso nel blog, per la serie “meglio tardi che mai” e con la promessa di scriverne molti altri…
Avrei tantissime cose da scrivere e da raccontare: impressioni, eventi, incontri avvenuti lungo la "strada" finora percorsa, sorrisi, sguardi, pensieri, soprattutto pensieri… Perché tantissimo è accaduto qui in Moldova in questi primi mesi di esperienza, tantissimo la Moldova mi sta dando, su tante cose questa esperienza mi sta facendo interrogare e riflettere, e su altrettante mi sta stimolando.
Sono giuste certe cose che avvengono? Perché la vita di un bambino deve essere segnata per sempre dall’abbandono dei suoi genitori, spesso, troppo spesso, a loro volta tempo prima abbandonati dai loro? Perché una mamma deve essere costretta ad andare all’estero e a lasciare la sua famiglia, per poterla mantenere e per poter sopravvivere? Perché è così frequente e facile che la gente approfitti delle fragilità e delle difficoltà altrui? Perché c’è tanta povertà? Come si possono cambiare determinate dinamiche? E’ poi giusto cambiarle? E’ possibile migliorare le cose, la realtà? Come?

Certo, non c’è bisogno di venire in Moldova per vedere la sofferenza dei bambini, o la “fatica di vivere”, lo sforzo e la “difficoltà a tirare avanti” dei loro genitori, segnati da una vita che li fa sembrare anziani nell’anima e nel corpo anche quando a volte non lo sono. La sofferenza c’è ovunque, anche in Italia. Molti, troppi bambini soffrono, molte, troppe persone sono tristi, infelici, disperate. Ma qui sembra che troppo spesso questa sia la “normalità”, l’”ordinarietà”. Quello che voglio dire è però che questa “normalità”, se così si può chiamare, non smette però di stupire e di meravigliare, perché “…ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti” (dal testo della canzone “Don Chisciotte” di Francesco Guccini). Questo è l’effetto che la Moldova provoca in me: prima di farmi riflettere e pensare, prima di essere “metabolizzata”, ogni cosa che io qui, il più intensamente e il più profondamente possibile, cerco di vivere, “mi apre nuovi occhi e mi accende i sentimenti”. E non solo la sofferenza e il dolore mi “accendono i sentimenti”, ma soprattutto la forza, la speranza e la “voglia di ricominciare, sempre e comunque” che le persone qui hanno.

2 commenti:

Oriana Villa ha detto...

benvenuta tesoro...ora hai ben otto mesi per scrivere scrivere scrivere!!!ti mando un bel bacio grosso.

Giulia ha detto...

Grazie carissima!!! :-)
Provvederò, promesso!
Un bacione!!